Raid della polizia belga contro Imarat Kavkaz

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Bandiera dell’Emirato del Caucaso (Credits: ArnoldPlaton, Public domain, via Wikimedia Commons)

Geopolitical Report ISSN 2785-2598 Volume 5 Issue 1
Autore: Giuliano Bifolchi

In Belgio, la polizia locale ha condotto 28 perquisizioni contro l’organizzazione terroristica Imarat Kavkaz a dimostrazione di come la propaganda jihadista in lingua russa possa influenzare la diaspora nord caucasica presente sul suolo europeo.

Secondo quanto riportato dai media del Belgio nel Paese sarebbero state condotte un totale di 28 perquisizioni ai danni dei membri di un’organizzazione di beneficenza che avrebbe raccolto fondi per gruppi terroristici vietati, tra cui Imarat Kavkaz (Emirato del Caucaso). Le ricerche si sono svolte principalmente nella parte occidentale delle Fiandre.

La polizia belga aveva condotto il raid nel gennaio 2021 ma i media locali hanno riportato la notizia solo all’inizio di febbraio perché le informazioni non erano state divulgate ai fini delle indagini. A seguito delle perquisizioni non sono stati emessi mandati di cattura.

In precedenza era apparsa la notizia circa l’eliminazione di un gruppo di militanti in Cecenia tra cui era presenta Amir Aslan Byutukayev. Secondo il presidente ceceno Ramzan Kadyrov questo era l’ultimo gruppo attivo di militanti afferenti all’Emirato del Caucaso. 

L’autoproclamato ’emiro’ Doku Umarov aveva creato l’Emirato del Caucaso nel 2007 con lo scopo di stabilire un imamato o stato islamico nel Caucaso settentrionale basato sulla  shari’a (legge islamica) e indipendente dall’autorità centrale russa. Dalla sua fondazione,  Imarat Kavkaz  ha organizzato diversi attacchi terroristici sul suolo russo .

Nel 2013 le forze speciali russe hanno ucciso Doku Umarov e tra il 2013-2015 alcuni dei leader più importanti dell’Emirato del Caucaso sono stati liquidati grazie a operazioni delle forze speciali russe e locali. Il vuoto di leadership nell’Emirato del Caucaso ha spinto molti militanti locali a giurare fedeltà ad Abu Bakr al-Baghdadi cosicché che nel 2015 lo Stato Islamico decise di creare Vilayat Kavkaz (provincia del Caucaso) . Nonostante l’ascesa dello Stato Islamico nel Caucaso settentrionale, ci sono ancora prove che Imarat Kavkaz non sia del tutto scomparso nella regione.

Conclusioni

Diversi esperti in materia di sicurezza e antiterrorismo hanno sottolineato come l’Unione Europea non può sottovalutare l’impatto che può avere la propaganda jihadista in lingua russa sulla diaspora nord caucasica. Se colleghiamo questo evento al recente attentato terroristico avvenuto in Francia nell’ottobre 2020 che ha visto un diciottenne ceceno nato a Mosca decapitare un professore di storia e geografia ‘colpevole’ di aver mostrato in classe le vignette di Maometto, è possibile affermare che l’Europa non è immune da quelle organizzazioni terroristiche che hanno principalmente organizzato i loro attacchi violenti nelle repubbliche post-sovietiche.

Written by

  • Giuliano Bifolchi

    SpecialEurasia Co-Founder & Research Manager. He has vast experience in Intelligence analysis, geopolitics, security, conflict management, and ethnic minorities. He holds a PhD in Islamic history from the University of Rome Tor Vergata, a master’s degree in Peacebuilding Management and International Relations from Pontifical University San Bonaventura, and a master’s degree in History from the University of Rome Tor Vergata. As an Intelligence analyst and political risk advisor, he has organised working visits and official missions in the Middle East, North Africa, Latin America, and the post-Soviet space and has supported the decision-making process of private and public institutions writing reports and risk assessments. Previously, he founded and directed ASRIE Analytica. He has written several academic papers on geopolitics, conflicts, and jihadist propaganda. He is the author of the books Geopolitical del Caucaso russo. Gli interessi del Cremlino e degli attori stranieri nelle dinamiche locali nordcaucasiche (Sandro Teti Editore 2020) and Storia del Caucaso del Nord tra presenza russa, Islam e terrorismo (Anteo Edizioni 2022). He was also the co-author of the book Conflitto in Ucraina: rischio geopolitico, propaganda jihadista e minaccia per l’Europa (Enigma Edizioni). He speaks Italian, English, Russian, Spanish and Arabic.

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