Il ruolo del Tatarstan nella politica estera russa in Iraq

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Il quartier generale della compagnia Tatneft (Credits: MiklMS, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons)

Geopolitical Report ISSN 2785-2598 Volume 6 Issue 2
Autore: Silvia Boltuc

La Federazione Russa considera l’Iraq uno dei suoi principali alleati in Medio Oriente. Il recente incontro tra i rappresentanti della compagnia Tatneft e le autorità irachene così come il crescente coinvolgimento russo nel mercato economico nazionale dell’Iraq evidenziano il ruolo che il Tatarstan potrebbe svolgere nel perseguire la strategia di Mosca in Medio Oriente.

L’Iraq ha sempre avuto un ruolo strategico primario in Medio Oriente e in generale nello scacchiere eurasiatico attirando gli interessi di potenze internazionali come Stati Uniti e Russia e attori regionali chiave come Turchia e Iran.

Il Paese ha subito diversi cambiamenti da quando le forze della coalizione internazionale guidate dagli Stati Uniti hanno ilo hanno invaso nel 2003 con l’obiettivo di rovesciare il Governo locale e iniziare un processo di democratizzazione e modernizzazione. In questo contesto non è possibile dimenticare la lunga lotta ad al-Qaeda e poi allo Stato Islamico che ha caratterizzato l’Iraq per più di un decennio così come non è possibile negare gli errori che Washington e le forze della coalizione internazionale hanno commesso nella gestione dell’Iraq post-Saddam Hussein. Infatti, da quando il Governo sciita ha preso il controllo grazie al della Casa Bianca, il Paese ha sperimentato violenze settarie e religiose e un vuoto di potere in zone strategiche che è stato sfruttato da diverse organizzazioni terroristiche .

Sin dall’epoca dell’Unione Sovietica il Cremlino ha mostrato il proprio interesse per lo Stato iracheno. Dopo la caduta di Saddam Hussein Mosca è stata costantemente coinvolta nel promuovere il processo di pace del Paese sottolineando come fondamentale la possibilità del Governo di Baghdad di guidare il suo processo politico ed economico senza influenze esterne. A livello diplomatico, politico ed economico negli ultimi anni le relazioni Mosca – Baghdad hanno iniziato a svilupparsi attivamente come dimostrato dalle numerose visite ufficiali e dall’aumento degli scambi commerciali tra i due paesi che hanno raggiunto la cifra di circa 2 miliardi di dollari.

Il settore degli idrocarburi e dell’energia è uno dei più dinamici nella cooperazione Russia-Iraq. Se nel recente passato Lukoil, Gazpromneft e Rosneft erano le uniche aziende russe operanti in Iraq, recentemente nel panorama russo sta emergendo un nuovo attore: la compagnia Tatneft.

Il 10 aprile 2021, il Ministro del Petrolio iracheno, Ihsan Abdul Jabbar Ismail, ha effettuato una visita ufficiale di lavoro presso la società russa Tatneft per discutere possibilità di cooperazione con il  Vice Primo Ministro e Ministro dell’Industria e del Commercio della Repubblica del Tatarstan, Albert Karimov. Il presidente della Repubblica del Tatarstan, Rustam Minnikhanov, ha commentato questo incontro sottolineando il desiderio del suo paese di rafforzare la cooperazione e la partnership con l’Iraq nei prodotti petrolchimici e di ingegneria tra cui navi, pneumatici per automobili, compressori, prodotti farmaceutici e attrezzature mediche e prodotti agricoli.

Conclusioni

Monitorando le attività della compagnia Tatneft e anche la diplomazia portata avanti da parte del Governo del Tatarstan è possibile evidenziare come questa repubblica della Federazione Russa possa divenire il principale punto di contatto tra Mosca e Baghdad così come è possibile notare come la compagnia Tatneft sia divenuta un asset essenziale nella cooperazione energetica russo-irachena considerando che l’azienda ha confermato la sua disponibilità a continuare a lavorare sullo studio della possibilità di entrare in progetti petroliferi e di gas in Iraq e a partecipare a gare ufficiali. Infatti, alla fine del 2019, Tatneft ha iniziato il suo accreditamento presso il Ministero del Petrolio iracheno.

Negli ultimi anni la Federazione Russa sta promuovendo partnership con l’Iraq e l’intero Medio Oriente focalizzando l’attenzione su progetti economici e scambi commerciali. In questo contesto devono essere interpretati i recenti accordi di cooperazione discussi o firmati tra il Tatarstan e l’Iraq e l’attività della Tatneft. Se si considera che la maggioranza della popolazione in Tatarstan è musulmana c’è una possibilità concreta e consistente che la cooperazione tra Baghdad e Kazan migliori rapidamente sulle questioni culturali.

Se la Russia sarà più coinvolta nei progetti economici iracheni, soprattutto nella produzione di petrolio e gas, e creerà un legame socio-culturale con la società irachena grazie ai tartari musulmani, Mosca raggiungerà l’obiettivo di controbilanciare la presenza degli Stati Uniti e delle compagnie occidentali, delle forze militari e ONG nel Paese.

Considerando il ruolo influente del Cremlino in Siria sin dal sostegno militare russo a Bashar al-Assad durante la Guerra Civile Siriana, se Mosca riuscirà a penetrare pienamente nella società irachena attraverso le attività diplomatiche, commerciali e culturali di quelle repubbliche russe ed entità amministrative dove l’Islam è la religione maggiormente diffusa, la Federazione Russa diventerà un attore geopolitico chiave influente in Medio Oriente ‘sostituendo’ in questo senso il ruolo degli Stati Uniti e cambiando anche gli equilibri e le strategie di altri attori come Iran, Turchia e Paesi del Golfo.

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